mercoledì 7 ottobre 2009

Il post di Domenico

Periferie ok……. ma la città?
Cara Silvia e cari prossimi amici periferici
Vi scrive un vostro futuro “compagno di avventura” che non è riuscito, ahimè, al momento di intervenire alle vostre interessanti riunioni . permettete con la mia presunzione di indurvi ad un mio personale timore leggendo qua e la i vostri commenti sui i diversi blog che ho avuto il piacere di legge:
credo che manchi qualcosa di fondamentale: cercare -per quanto possibile -di individuare nella città una possibile struttura, nessi logici o almeno una rete che colleghi le parti ( lungomare , borghate, ec.)da voi individuate a una sua complessa “figura”.
Credo e me ne faccio carico che suddividere “a grossi pezzettoni” Palermo "confermerebbe culturalmente" quel insano sviluppo che ha caratterizzato il Sacco di Ciancimino, Lima & co nei anni 50. Una buona analisi dello stato di fatto appunto ma che non premette poi di conoscere alcuni aspetti della città che posso essere notati solo da una “visione dall’alto” .
In pratica se io guardo una carta 1 a 10000 della città scopro , ad esempio, che noi abbiamo un vero proprio “muro di Berlino”: viale regione siciliana che ha reciso i collegamenti viari destinando all’ isolamento borgate come Cruillas o Passo di Rigano .
Ma mi sembra molto utile anche comprendere altre “circonferenze” come -tu Silvia hai spiegato descrivendo l’origine greca della parola periferia- e come questi tipi da voi elencati “poggiano” su essa .
Inoltre noto un vizio di forma: prima di una città anche se troppo antropizzato, abbiamo un territorio ben definito e circostanziato come la Conca d’oro … o quello che ne è rimasto.
Faccio questa osservazione perché manca in queste osservazioni la presenza- non lo dico ironicamente- dell’area naturalistica attorno al “fiume” Oreto. Sarebbe interessante come questo assunto naturale si confrontasse ad esempio con il fronte a mare , a cui manca una politica urbana che sia estesa all'intera aerea.
Quello che mi interessa sapere e se siete d’accordo con me in alcuni punti:
- è molto più interessante e utile trovare le relazioni con la città che delimitare le zone in chiusi habitat che diventano temi di un documentario fine a se stessi.
- Illudersi che i sopraluoghi forniscono una visione esauriente dei temi delle periferie, riducendo la realtà dello stato in aspetti strettamente anedottici .
Cosa ne pensate? Fatemelo sapere
Un saluto e alla prox

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